Scopo dello spettacolo è affrontare e superare la paura grazie alla meraviglia e al divertimento. Mentre nel teatro tradizionale, anche di pupazzi, esiste una separazione tra palcoscenico e spettatori, in questo spettacolo, che è anche un gioco, la distanza si annulla.
Grazie a semplici meccanismi nascosti i pupazzi allungano lingue, estroflettono e serrano mandibole, insomma, nel loro piccolo sono veri e propri meccanismi teatrali. I bambini interagiscono direttamente con i pupazzi che sono pensati proprio per stabilire un contatto divertente e rassicurante tra bambino e personaggio “pauroso” a cui si unisce il divertimento suscitato da cattivi inadeguati al proprio ruolo come uno squalo nasone e un lupo con la coda da coniglio.
La storia ha come protagonista la creatura più umile e insignificante dell’universo, un piccolo bruco, perché tutte le creature sono importanti (tranne le zanzare) e racconta del suo viaggio alla ricerca della felicità, rappresentata da una mela. Potrà raggiungerla (e diventare farfalla) solo grazie all’aiuto dei bambini, di un lupo mangia carote, Ciccio Mannaro, e di uno squalo mangiapatate, lo Squalo Patata, perché nel mondo della fiaba anche i più temibili predatori possono diventare vegetariani